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Le proposte programmatiche dei Gestori di distributori carburanti
04-02-2013
FAIB                          FEGICA                      FIGISC/ANISA
 
 
Ai Candidati Premier
 
Oggetto: Proposte programmatiche. Distribuzione carburanti.
 
Egregio Onorevole,
 
i Gestori degli impianti di distribuzione carburanti - oltre 150.000 elettori, compresi i nuclei familiari e i dipendenti impegnati nell’attività - sono parte di quella società civile, silenziosa ed operosa, che, quotidianamente, svolge il proprio lavoro rendendo possibile la mobilità dei cittadini.
 
Questa categoria di lavoratori, come Lei ben sa, non certo privilegiati né titolari di alcuna rendita di posizione, è stata, negli ultimi anni oggetto di pesanti attacchi da
parte dell’industria petrolifera che, immaginando di avere «mani libere» come diretta conseguenza del disinteresse della «Politica», ha sensibilmente ridotto e pressoché azzerato quei diritti che i Gestori si erano conquistati in anni di lavoro.
 
Alla luce di questa esperienza che la categoria ha vissuto come figlia di una volontà inutilmente punitiva nei confronti delle piccole e piccolissime imprese di gestione, appare doveroso porre alcune questioni di metodo e di merito a tutte le forze politiche impegnate nella tornata elettorale.
 
A questo proposito, sarebbe bene che si prendesse finalmente atto di una verità tanto evidente quanto, finora, negata: i Gestori sono di gran lunga gli operatori più «economici» della filiera distributiva, in quanto percepiscono – nell’ambito di un contratto definito dalla Legge - un margine lordo inferiore ai 4 centesimi di euro al litro, qualunque sia il prezzo raccomandato al pubblico dalle compagnie petrolifere che
forniscono in esclusiva i carburanti, cui si deve defalcare la compartecipazione a sconti, campagne promozionali, fidelizzazioni, transazioni con moneta elettronica, nonché le spese generali e del personale.
 
Di seguito sono indicate le questioni qualificanti sulle quali la Categoria intende chiedere concreti impegni politici ai concorrenti delle prossime elezioni:
 
valorizzare, in un quadro di riassetto complessivo della rete di distribuzione, il «modello italiano» quale più efficace alternativa ad esperienze che in altri Paesi europei hanno già fallito: un modello che assicuri un’adeguata risposta alla domanda sociale di presidio del territorio e di servizio alle comunità più svantaggiate, che punti su strumenti quali ammodernamento e competitività per far ripartire gli investimenti, diversificare l’offerta con l’introduzione di carburanti a basso impatto ambientale e rilanciare - senza veti - servizi complementari ad alto valore aggiunto;
 
definire una strategia che consenta un accesso semplificato al credito, finalizzata anche all’azzeramento delle commissioni bancarie e degli oneri surrettizi per le transazioni con «moneta elettronica» (carte di credito e di debito) soluzioni, queste ultime, concettualmente già più volte assunte come idonee a reintegrare un minimo di condizioni di sicurezza dell’incolumità personale sia degli addetti che dei consumatori, presso una rete di vendita particolarmente esposta ad azioni criminali cruente;
 
contrastare i processi di progressiva emarginazione dell’attività di impresa e dei livelli qualitativi della rete e dell’offerta di carburanti e servizi, migliorando sensibilmente la distribuzione dei carburanti nel territorio ed aprendo il mercato ad un’effettiva concorrenza, opponendo alle rigidità del monopolio le flessibilità che si possono ricavare da un mercato aperto e capillarizzato anche nella parte della diversificazione dell’offerta;
 
rafforzare precise linee di demarcazione sulle competenze legislative in materia di «distribuzione carburanti», attribuite in via esclusiva alle Regioni dalla modifica del titolo V della Costituzione, evitando dannose contrapposizioni;
 
mettere compiutamente in atto quanto contenuto nella Legge finanziaria per il 2008 in tema di sterilizzazione dell’Iva sull’aumento del prezzo industriale dei carburanti proponendo non solo l’adozione di un’Iva anticiclica ma valutando anche la possibilità di determinare una franchigia fissa – in aumento ed in diminuzione - all’interno
della quale lasciare inalterato il prezzo al pubblico;
 
rendere trasparenti i costi della filiera, per fare definitiva giustizia di analisi improvvisate e strumentali che hanno generato un’ingiustificata pressione mediatica sul settore, identificando analiticamente, in ragione del prezzo medio praticato al pubblico:
- il prezzo di acquisto della materia prima;
- il livello di tassazione (accise ed Iva);
- il ricavo industriale lordo;
 
produrre uno schema di comunicazione dei prezzi al pubblico che eviti che gli automobilisti vengano deliberatamente sviati dall’esposizione, all’esterno dell’impianto, di «prezzi civetta» cui viene fatta corrispondere all’interno dello stesso impianto la moltiplicazione di «proposte» commerciali che ingenerano solo confusione e ridondanza. Il prezzo comunicato all’esterno deve evidenziare quello più diffuso e, cioè, praticato per modalità «self-service» post con pagamento alla cassa del corrispettivo;
 
abolire quella parte della norma contenuta nell’articolo 17 della Legge 27/2012 che obbliga a mantenere aperti e funzionanti gli impianti self-service prepagamento quando c’è un turno di servizio manuale.
 
migliorare, nell’ambito del D. Lgs. appena varato, il sistema di approvvigionamento, stoccaggio e costituzione delle scorte di riserva strategiche dei prodotti petroliferi, al fine di non determinare, surrettiziamente, condizioni di vantaggio e discriminazione fra i diversi operatori che immettono al consumo tali prodotti;
 
definire, sul versante delle concessioni autostradali, modalità di affidamento dei servizi prestati presso le aree di servizio, che reintroducano, in via prioritaria, la garanzia della mobilità dei cittadini, la qualità della prestazione e dell’assistenza, la sicurezza della circolazione. Tutte caratteristiche che, sono state sacrificate dalla crescita esponenziale del livello di royalty offerte dalle compagnie petrolifere a favore delle società concessionarie delle tratte autostradali, che fatalmente finiscono per essere ribaltate sui prezzi al pubblico e che lasciano presagire un azzeramento del livello di servizio reso agli automobilisti;
 
introdurre il divieto normativo per il fornitore in esclusiva di praticare condizioni diversificate e discriminanti all’interno della stessa formula distributiva, dello stesso mercato e del medesimo bacino di utenza, sia tra rivenditori al consumo finale dello stesso marchio, sia nel caso di discesa diretta da parte del fornitore in esclusiva al consumo finale. Appare ormai indispensabile sanare una distorsione del mercato che,
di fatto, consente ad un operatore che ha possibilità di accedere direttamente al mercato dei prodotti grezzi o finiti (compagnia petrolifera o proprietario di impianto), di esercitare una concorrenza diretta nei confronti del Gestore, costretto ad approvvigionarsi da quello stesso soggetto che, a seconda delle convenienze, opera anche direttamente al consumo;
 
disporre che le nuove forme contrattuali, in alternativa all’affidamento gratuito/fornitura così come previste dalla legge 27/2012, vengano stipulate nel più rigoroso rispetto della contrattazione collettiva da definirsi esclusivamente, come disposto e vigente nella L. 57/01, con le organizzazioni di Categoria maggiormente rappresentative;
 
abbattere definitivamente le barriere che impediscono l’effettiva apertura del non oil sugli impianti, per adeguare la rete italiana agli standard europei;
 
rivedere il criterio di calcolo delle tasse camerali calcolate sul volume di affari al netto del «prezzo corrisposto al fornitore», così come definito dalla normativa generale sulle imposte dirette;
 
rivedere i criteri per l'applicazione rimodulata della tassa sui rifiuti (TARES) per i distributori carburanti già gravati da costi derivanti dallo smaltimento dei rifiuti speciali prodotti presso gli impianti, anche in considerazione delle superfici, necessarie a svolgere il servizio, che non producono alcun «rifiuto».
 
Siamo certi, egregio Onorevole, che Ella vorrà prestare la sua attenzione al contributo che è pronta a dare la nostra Categoria e confidiamo nella possibilità di ricevere un riscontro formale – possibilmente un incontro specifico - alle considerazioni qui esposte, in tempo utile perché i Gestori possano essere utilmente informati e chiamati
ad esprimere il proprio giudizio ed, eventualmente, il proprio consenso elettorale.
 
Cordialità vivissime.
 
FAIB CONFESERCENTI
Martino LANDI
 
FEGICA CISL
Roberto DI VINCENZO
 
FIGISC/ANISA CONFCOMMERCIO
Luca SQUERI
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