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Art. 62 cessioni di prodotti agricoli e alimentari – Note ministeriali
08-04-2013
Art. 62 cessioni di prodotti agricoli e alimentari – Note ministeriali
 
In data 26 marzo u.s. il Ministero dello Sviluppo Economico ha diramato una nota (ved. allegata nota MISE) in cui considera tacitamente abrogato l'art. 62 del D.L. n. 1/2012, concernente il pagamento delle cessioni di prodotti agricoli e alimentari, dopo l’entrata in vigore del D.Lgs. 192/2012, che ha dato attuazione alla Direttiva 2011/7/UE relativa alla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali.
 
Il MISE sostiene che la norma citata può ritenersi “tacitamente abrogata da quella successiva più generale, di derivazione europea, introdotta dal decreto legislativo n. 192/2012, fermo restando che, in caso contrario, la medesima disciplina di cui all’art. 62 dovrebbe, in ogni caso, essere disapplicata per contrasto con il sopravvenuto diritto europeo”.
 
A poco meno di una settimana, però, il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali con una propria nota (ved. allegata nota MIPAAF) ha indirettamente risposto al MISE, prendendo una posizione diametralmente opposta allo stesso, sostenendo infatti che l'art. 62 sarebbe ancora in vigore perché norma speciale rispetto alla disciplina di derivazione europea, la quale in ogni caso lascia spazio per deroghe da parte degli Stati membri, rendendo quindi legittima la normativa italiana dettata per i pagamenti delle cessioni di prodotti agricoli e alimentari.
 
Tralasciando i commenti in merito alla situazione paradossale creata da questa diatriba tra amministrazioni, la conseguenza è che di fatto continua a mancare qualsiasi certezza per gli operatori del settore.
 
Come noto, la FIPE, con l’assistenza del Prof. Avv. Antonio Baldassarre e dell’Avv. Massimiliano Brugnoletti, già da qualche mese si è rivolta alla Commissione Europea denunciando il contrasto dell’art. 62 del decreto legge n. 1/2012 con la normativa europea, in particolare con la Direttiva 29 giugno 2000 n. 35 e la Direttiva 16 febbraio 2011 n. 7, che disciplinano in sede sovranazionale la materia dei termini di pagamento.
 
La Commissione, infatti, rimane l’unico soggetto in grado di fare chiarezza in materia, attesa la stasi governativa e parlamentare del Paese la cui conseguenza è la mancanza di una visione univoca da parte della stessa amministrazione centrale.
 
Il procedimento della denuncia sta andando avanti e si è in attesa di un incontro con il Vice Presidente della Commissione Europea Antonio Tajani, che si è dimostrato molto attento al tema in questione.
 
L’incontro è stato immediatamente sollecitato alla luce di quanto avvenuto a livello nazionale e non appena si avranno novità sull’argomento, si provvederà a comunicarle tempestivamente.
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