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ALLUVIONE DEL 10 OTTOBRE 2014. ORA BASTA!

 ALLUVIONE DEL 10 OTTOBRE 2014.  ORA BASTA! 

 

 A seguito dei drammatici eventi alluvionali che hanno colpito Genova, il suo entroterra e il Tigullio, Ascom CONFCOMMERCIO IMPRESE PER L’ITALIA di GENOVA ha aperto un’unità di crisi per fornire alle imprese colpite una prima assistenza e per raccogliere le segnalazioni dei danni subiti.

 Gli uffici di Genova - Via Cesarea 8/4 (I° Piano) - nonostante la sede dell’ASCOM sia stata anch’essa gravemente colpita, dalle 08.30 di questa mattina sono comunque operativi e aperti al pubblico.

 Il personale ASCOM CONFCOMMERCIO garantirà un presidio anche nelle giornate di sabato e domenica.

 Le imprese colpite dall’alluvione potranno contattarci al numero fisso (010-55201), via  fax (010-582207), via e-mail (confcommercio@ascom.ge.it) oppure attraverso le nostre pagine Facebook “Ascom Confcommercio Genova”  e Twitter “@ascom_genova” .

Sul sito www.ascom.ge.it sono stati immediatamente caricati una serie di vademecum e indicazioni operative per le imprese, oltre ai modelli per la segnalazione dei danni.

 Appena le condizioni meteo garantiranno la sicurezza, il personale Ascom CONFCOMMECIO IMPRESE PER l’ITALIA GENOVA, raggiungerà come di consueto il territorio e le aziende colpite.

 Congiuntamente a Confartigianato, CNA, Confesercenti e Coldiretti abbiamo sollecitato la richiesta dello stato di emergenza e la conseguente sospensione di tutte le scadenze di pagamento per le imprese ubicate nelle aree disastrate.

 La situazione è drammatica e le nostre imprese sono allo stremo.

Non è più possibile che il nostro territorio e la città di Genova, dopo la terza alluvione in 4 anni, possano accettare l’ulteriore rinvio di interventi strutturali volti alla messa in sicurezza di tutte quelle zone da troppo tempo ormai note per essere a rischio idrogeologico.

 A puro titolo esemplificativo di una lunga lista di interventi citiamo lo scolmatore del Bisagno, di cui si parla e si discute da 40 anni ma che nonostante le morti umane e le imprese spazzate via dall’acqua e dal fango, continua ad essere una chimera.

 Occorre una volta per tutte che Governo ed Istituzioni facciano la loro parte per uscire da un immobilismo che ancora una volta ha condannato questa città all'ennesima, prevedibile ed evitabile tragedia.

 Purtroppo è un orrendo film che abbiamo già visto, cambiano i registi ma la trama è sempre schifosa.

 Delle centinaia di telefonate che abbiamo ricevuto soltanto nella giornata odierna, tutte hanno un filo conduttore: la pazienza è finita.

L’orgoglio e la capacità di rialzarsi della sua gente questa volta a Genova non bastano più.

La rabbia è a livelli di guardia e se quando cesserà la pioggia non si avranno risposte immediate e concrete il rischio è che dilaghi quanto una alluvione.

 Le istituzioni hanno il dovere di risarcire queste imprese.

E’ il minimo indennizzo per come le stesse istituzioni non sono state in grado di affrontare e prevenire queste emergenze.

 Lasciamo dunque da parte le cabine di regia, l’imprevedibilità del fenomeno atmosferico eccezionale, i tweet  e i classici giri auto promozionali tra i commercianti che hanno perso il negozio che avevano appena fatto in tempo a ricostruire dopo 2 anni di lavoro.

 Un primo passo concreto è la cancellazione e la sospensione dell’enorme e ingiustificato carico fiscale a cui sono sottoposte le aziende colpite.  

 E’ ora di guardare un film diverso, l’alternativa è spegnere il televisore.

 


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