MERCOLEDÌ 11 OTTOBRE ORE 10.30
#IOMIAMO #NOALLAVIOLENZA
Si è tenuta stamane presso l’Istituto D'Istruzione Superiore Statale Einaudi – Casaregis il secondo incontro organizzato dal comitato Terziario Donna Ascom Confcommercio Genova del ciclo #IOMIAMO #NOALLAVIOLENZA: una mattinata di ascolto dedicato agli studenti contro la violenza di genere.
L’iniziativa è stata promossa nell’ambito della Giornata internazionale delle bambine e delle ragazze proclamata dall’Onu ed è rivolta alla prevenzione e sensibilizzazione sulla violenza di genere dedicata a studenti, insegnanti e dirigenti scolastici, “credendo che la scuola debba essere il primo luogo di informazione e di dialogo nella prevenzione di soprusi e violenze e nella lotta contro gli stereotipi di genere” afferma Francesca Linke, Presidente Terziario Donna Ascom Genova
L’incontro si è aperto con l’intervento dell’assessore comunale al Commercio Paola Bordilli che ci ha tenuto ad essere presente in questa occasione sottolineando “l’importanza per le ragazze e le giovani donne di essere protagoniste della propria vita, libere pensatrici, autonome e solidali tra di loro”
L’incontro è proseguito con l’intervento dalla professoressa Valeria Maione, economista co ideatrice del progetto che ha presentato alcune linee guida su come riconoscere già in età adolescenziale un soggetto incline alla violenza di genere e presentando i costi sociali ed economici del fenomeno, “infatti” afferma la professoressa Maione “la violenza sulle donne sta diventando una vera e propria piaga sociale che ha dei costi anche finanziari notevoli in termini sanitari, psicologici, farmacologici, giudiziari, produttivi… Un computo di qualche anno riporta un costo medio di 16.719.540.330 Occorre quindi mettere un freno a questa escalation che oltretutto non possiamo permetterci!”
“Per uscirne occorre parlarne e farlo con l’interlocutore più adatto” riprende afferma Luisa Famiglietti, vicepresidente Terziario Donna e co ideatrice del progetto ““La violenza psicologica e la manipolazione si insinuano nella mente di chi le subisce, non producendo ferite visibili, ma segnandola in maniera indelebile. Il cambiamento culturale di cui abbiamo bisogno può avvenire nelle giovani generazioni prima che il problema possa scoppiare.”
In chiusura e è stato somministrato agli studenti un questionario preparato da psicologi ed esperti coordinati dalla professoressa Valeria Maione, per raccogliere la loro esperienza, il loro punto di vista ed eventuali richieste di aiuto.
I SEGNALI CHE DEVONO METTERCI IN ALLERTA