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La Regione vara le modifiche al Testo Unico del Commercio e la nuova Programmazione Commerciale e Urbanistica
19-12-2012
La Regione vara le modifiche al Testo Unico del Commercio e la nuova Programmazione Commerciale e Urbanistica
 
ASCOM GENOVA: riconosciuto il valore delle Associazioni di Categoria delle piccole imprese e dei CIV per la vivibilità del territorio
 
Nella seduta di ieri, 17 dicembre, il Consiglio Regionale ha approvato le modifiche alla legge regionale 2 gennaio 2007, numero 1. "Testo Unico in materia di commercio" e l'approvazione della nuova programmazione commerciale ed urbanistica in materia di commercio al dettaglio in sede fissa dopo liberalizzazioni.
 
Si tratta di due provvedimenti fondamentali per governare la rete distributiva del nostro territorio.
Registriamo con soddisfazione che la Regione ha giustamente riflettuto sull’attuale situazione del commercio, contraddistinta da enormi criticità e da un numero elevatissimo di imprese ormai prossime alla definitiva cessazione della loro attività.
Certamente l’attuale crisi economica congiunturale rappresenta una delle principali cause che costringe gli imprenditori a tali drastiche decisioni ma, a maggior ragione in un momento in cui imperversa un pesante e generalizzato pessimismo, le nostre imprese avevano bisogno di un quadro programmatorio e regolatorio che desse loro certezze e garanzie.
 
Tra le principali modifiche apportate al Testo unico in materia di commercio riteniamo particolarmente apprezzabile quella relativa alla classificazione delle medie strutture di vendita. Si ritengono tali gli esercizi aventi una superficie netta di vendita superiore ai limiti degli esercizi di vicinato e fino a 1.500 metri quadrati, in tutti i Comuni, senza più distinzione di numero di popolazione, come invece accadeva prima.
 
Nella nuova programmazione è stato elaborato un sistema di regole che ha un'unica matrice: la sostenibilità ambientale.
 Per le strutture di vendita di rilevanti dimensioni sono stati fissati requisiti qualitativi e di prestazione generali obbligatori, ma anche specifici obbligatori per le grandi strutture di vendita, compresi i Centri commerciali, ed è stato previsto l'obbligo del loro insediamento in aree con una specifica destinazione d'uso; per le medie strutture di vendita sono stati previsti soli requisiti qualitativi e di prestazione specifici obbligatori (non quelli generali).
 
La Regione Liguria ha poi pienamente recepito le richieste di Ascom volte a introdurre parametri che possano in qualche modo consentire il mantenimento della qualità della vita nei centri storici di una Regione che è particolarmente ricca di tali realtà. Ovviamente non si tratta di indicatori quantitativi che limitino nuove aperture, bensì della possibilità di realizzare  studi analitici che possano valutare quali sono gli effetti, sulla rete distributiva esistente, sono conseguenti all’apertura di grandi aperture di grandi strutture di vendita e quali sono gli effetti che tali insediamenti potrebbero produrre sui nostri centri e sui nostri centri storici. L’obiettivo è ovviamente evitare che grandi strutture di vendita determinino traumatici processi di desertificazione, andando a distruggere un modello di rete distributiva che è quello che meglio risponde al nostro sistema economico e demografico.
 
Nostra opinione è che gli insediamenti di medie e grandi strutture di vendita siano concepiti quali elementi di importante integrazione e rafforzamento dei nostri centri storici commerciali e, quindi, non in contrasto con la vivibilità dei nostri territori, proprio in virtù di quel concetto di utilità sociale che vogliamo salvaguardare.
 
Nella stessa direzione deve essere giustamente apprezzato il mantenimento del sistema autorizzatorio per l’aperture di nuove medie strutture di vendite.
 Questi criteri ovviamente vanno di pari passo con i parametri urbanistici che devono comunque essere osservati dagli esercizi commerciali, vale a dire i raccordi viari, la dotazione di parcheggi e il loro dimensionamento.
 
Nell’ambito dei criteri ed indirizzi per l’insediamento di medie e grandi strutture di vendita, apprezziamo che sia stato riconosciuto l’importante ruolo dei Centri Integrati di Via per facilitare processi di innovazione e competitività delle micro e piccole imprese.
 
Come avevamo richiesto è stato prevista la possibilità che nei centri storici o centri storico commerciali e in particolari aree perimetrate, possano essere stipulati i "patti d'area o contratti di quartiere" tra Regione, Comune, camere di commercio, associazioni di categoria del commercio, consorzi d'imprese, proprietari degli immobili collocati nei centri storici attraverso i quali si possa effettuare una vera riqualificazione commerciale.
La Regione, su nostra richiesta, ha inoltre previsto una norma che riconosce un ulteriore importante ruolo dei CIV nella pianificazione e nel governo del tessuto distributivo del territorio.
La nuova Programmazione Commerciale prevede infatti che il limite dimensionale previsto per le medie strutture di vendita nei  Centri/nuclei Storici possa essere derogato fino al massimo di mq. 1.000 se un CIV presente su quel  territorio ne faccia richiesta.
La nuova programmazione prevede poi requisiti professionali per l'esercizio delle attività commerciali, durata dei corsi, programma unico per dettaglio e somministrazione alimenti e bevande omogenei in tutto il territorio nazionale e modalità per l'organizzazione dei corsi in collaborazione tra Province e associazioni di categoria con i loro organismi operativi sul territorio (Cat)
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