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L’IVA CHE SUPERA LA FANTASIA.
02-10-2013

COMUNICATO STAMPA

 

L’IVA CHE SUPERA LA FANTASIA.

Le imprese  come  ammortizzatori sociali mentre  la rete criminale alla base  di abusivismo e contraffazione viaggia indisturbata

La Giunta Esecutiva di Ascom Confcommercio Genova nella riunione di martedì 1 ottobre ha ampiamente  discusso dell’ aumento dell’aliquota ordinaria IVA dal 21 al 22 %

La preoccupazione e lo sconcerto dell’intera Giunta ASCOM CONFCOMMERCIO GENOVA per un provvedimento che sembrava essere scongiurato è notevole.

In merito a questa ennesima stangata si leva l’urlo di dolore delle nostre imprese già stremate dalla crisi. Così si esprime il Presidente “Paolo Odone:

“In una situazione drammatica  per le imprese del commercio del turismo e dei servizi, gravate da una pressione fiscale da record mondiale e dal mancato pagamento dei debiti della P.A., un'ulteriore contrazione della domanda interna, naturale conseguenza dell’aumento dell’IVA,  porterà ancora di più alla chiusura di ulteriori attività.

“Ancora una volta, come accaduto durante il  2012 a seguito dell’ aumento dell’IVA avvenuto a metà settembre 2011, i consumi subiranno una ulteriore contrazione che fino a poche settimane fa ci sembrava impossibile non capire e scongiurare”

L'incremento dell'imposta, oltre a non un aumento del gettito, avrà effetti negativi sui consumi e su una crescita finora solo annunciata. Ancora una volta a farne le spese sono  in prima battuta le micro e piccole imprese del terziario.

“Le nostre imprese ancora una volta si fanno carico di assorbire interamente l’impatto, nessuna ha intenzione di modificare i propri listini. E’ un approccio eroico, encomiabile ma altrettanto surreale. Non possiamo pensare che sia sempre la  micro e piccola impresa a fare da cuscinetto, a svolgere funzioni di ammortizzatore sociale. Senza contare che è ancora da verificare l’impatto a cascata sul commercio che avrà l’aumento dell’aliquota IVA sulle imprese di produzione”.

Prosegue il Vice Presidente Vicario Antonio Ferrarini:

“In  un momento in cui le micro e piccole imprese del commercio del turismo e dei servizi fanno salti mortali per pagare dipendenti, affitti e utenze,  tutti si chiedono che cosa stia realmente facendo la classe politica per rilanciare i consumi e in generale per l’economia e l’occupazione di questo Paese.”

“I tagli della spesa pubblica, la detassazione del costo del lavoro, il pagamento dei debiti della Pubblica Amministrazione,  la lotta all’illegalità, sono tutti slogan caduti nel vuoto”.

 Sul tema della lotta all’illegalità si esprime anche Alessandro Cavo, Presidente FEPAG:

“Prendiamo la lotta all’abusivismo e alla contraffazione commerciale. Cosa si sta facendo, a livello locale e nazionale per contrastare questa emergenza? In quest’ottica, Ascom Confcommercio Genova in sintonia con l’intero sistema Confcommercio, sta pianificando una esemplare azione di sensibilizzazione”

“Il nostro obiettivo è portare l’attenzione su un problema che ha risvolti drammatici non solo in termini di concorrenza sleale e di elusione fiscale, e quindi di competitività per le imprese regolari, ma anche e soprattutto sotto il profilo sociale.”

Le vere imprese, microscopiche, piccole, grandi che siano, non possono più tollerare un vero e proprio sistema criminale che sta mettendo in ginocchio il paese e le loro attività.

“Il focus della nostra azione vuole proprio essere  questo sistema, di cui le prime vittime, spesso per disperazione, sono i tanti  operatori abusivi che vediamo per strada.”

“Non possiamo continuare ad andare avanti a botte di protocolli d’intesa, a sentirci dire che il problema è di difficile soluzione perché concorrono numerosi fattori, dai flussi migratori, alla legislazione vigente che offre pochi strumenti di salvaguardia, fino alle competenze e all’organico delle Forze dell’Ordine. “

“Se giustamente si parla di lotta all’evasione fiscale e della necessità per lo Stato e le Amministrazioni locali di recuperare risorse finanziarie da rimettere in circolo non possiamo rinunciare alla lotta contro l’evasione totale. Contraffazione e abusivismo sono un danno per lo Stato in termini di mancate entrate fiscali pari a -4,6 miliardi di euro. Comprare contraffatto equivale ad alimentare la mafia, la ‘ndrangheta, la camorra che con la contraffazione guadagnano cifre da capogiro: solo in Italia un importo stimato pari a 6,9 miliardi di euro, l'equivalente di due manovre finanziarie sufficienti a sanare il bilancio pubblico, altro che IVA e IMU. Questo è un fronte su cui si gioca la credibilità delle nostre Istituzioni e la sopravvivenza delle nostre attività”
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