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CONFCOMMERCIO LIGURIA su Nuova Programmazione Commerciale
30-06-2016

“Riteniamo prioritario per il rilancio dell’economia ligure sperimentare le soluzioni che passino anche attraverso lo sviluppo dei processi di ammodernamento programmatorio della rete distributiva, ma coniugando il recupero ed il mantenimento dei centri commerciali storici con l’elaborazione e il coordinamento di iniziative di promozione e marketing territoriale”.

“Ciò che ci preme scongiurare è la distruzione di un modello di rete distributiva che è quello che meglio risponde al nostro sistema economico e demografico. La rete distributiva tradizionale, a differenza di altre strutture fisiche artificiali, si sviluppo di concerto al contesto sociale ed urbano, creando un baricentro commerciale assolutamente conforme ai punti di aggregazione e di relazione sociale, ai luoghi di residenza e agli elementi storici ed architettonici di una città”

“Lungi da voler individuare indicatori esclusivamente quantitativi che limitino nuove aperture, riteniamo fondamentale valutare quali siano gli effetti diretti conseguenti all’apertura di grandi strutture di vendita sulla rete distributiva esistente e quali siano gli  effetti indiretti che tali insediamenti hanno prodotto sulla rete di vendita tradizionale e sul tessuto sociale pre-esistente

“Purtroppo le Piccole e Medie Imprese del Terziario stanno soffrendo: e quando si parla di imprese si intendono intere famiglie e dipendenti che vivono di questo lavoro che si aspettano che venga loro riconosciuto il ruolo preponderante che hanno nell’economia e nell’occupazione ligure

“La situazione occupazionale va inoltre valutata in senso ampio e, come spesso accade rispetto agli insediamenti della grande distribuzione, di fronte all’attivazione di alcuni posti di lavoro - peraltro con caratteristiche tendenzialmente poco stabili - ne vengono meno molti altri precedentemente ben radicati e strutturati all’interno di aziende storiche e solide che necessitano di essere salvaguardata e resa competitiva anche in virtù del suo valore sociale imprescindibile: la vivibilità del nostro territorio”

“Entrando nel merito del disegno di legge relativo alla nuova programmazione commerciale e delle specifiche aree individuate, siamo stupiti che, a fianco alle legittime indicazioni di sostenibilità ambientale (quali rischio idrogeologico e presenza di polveri sottili) non siano state considerate le evidenti criticità da un punto di vista della mobilità, della logistica e della viabilità di determinate aree individuate come compatibili con l’insediamento, anche per trasferimento, di Grandi strutture di Vendita, Centri Commerciali, Parchi commerciali, Distretti commerciali Tematici, Polo enogastronomico”.

“Ci risulta inspiegabile come, all’interno di considerazioni di tipo urbanistico, non siano emerse situazioni di grande criticità in cui già versano numerose aree della nostra regione in riferimento alla densità del parco auto circolante, con i relativi flussi di traffico urbano ed extraurbano, nonché alla pressione esercitata della rete viaria, che si andrebbero ulteriormente ad aggravare in presenza di  nuovi insediamenti, andando a pregiudicare ulteriormente la qualità della vita già esposta e compromessa”.

“Apprezziamo la volontà di meglio normare la tipologia di vendita con modalità “outlet” le disposizioni sulle vendite di fine stagione o saldi e le relative vendite straordinarie che questo tali esercizi già effettuano per loro natura”

“Siamo però convinti che l’impegno di tutti si debba esprimere nella valorizzazione dei centri commerciali naturali già esistenti, sostenendo le attività imprenditoriali attive ed investendo su di esse per migliorarne l’offerta occupazionale, salvaguardando e moltiplicando quella esistente. In questo disegno, secondo noi, andrebbe pianificato lo sviluppo economico della città evitando così ulteriori, non solo inutili, ma dannosi, centri commerciali artificiali”

“Di fronte al continuo calo degli abitanti della nostra regione, alla crisi economica che stiamo vivendo ed all’esubero di offerta commerciale già presente non riusciamo a comprendere quale possa essere la logica di pianificazione e di sviluppo che si sta perseguendo: invece che investire per attrarre insediamenti di funzioni di rilevanza strategica per la crescita della nostra regione - come centri direzionali, promotori di sviluppo economico e sociale, ed investimenti in attività di produzione e servizi alle imprese, si preferisce optare per la strada più facile, dell’investimento commerciale”

 

PAOLO ODONE, Presidente Ascom Confcommercio Genova

ENRICO LUPI, Presidente Confcommercio Imperia

GIANFRANCO BIANCHI, Presidente Confcommercio La Spezia

VINCENZO BERTINO, Presidente Confcommercio Savona

 
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